Gli indici internazionali (che misurano il grado di invecchiamento attivo e in buona salute della popolazione oltre i 64 anni) dicono che in questo senso abbiamo ancora molto da fare. Infatti, qui l’Italia si colloca solo al 15° posto (su 27 paesi).
L’obiettivo (della strategia intersettoriale europea Active and Healthy Ageing) è di ridurre di almeno 2 anni la disabilità che accompagna gli ultimi 10-15 anni di vita dei nostri anziani entro il 2020.
Per quanto sia scontato che l’invecchiamento attivo sia frutto di scelte fatte in tutte le fasi della vita, in Italia esistono ampi margini di miglioramento anche oltre i 64 anni per far sì che gli anni di vita guadagnati siano anche in buona salute.