05/10/2014
Bambini e pidocchi, cosa fare?
Ogni anno, alla riapertura delle scuole, il fenomeno sembra riesplodere.
Ogni anno, alla riapertura delle scuole, il fenomeno sembra riesplodere. Il contagio avviene fra persona e persona, sia per contatto diretto, che attraverso lo scambio di effetti personali quali: pettini, spazzole, fermagli, sciarpe, cappelli, asciugamani, cuscini, biancheria da letto ecc. (contrariamente a quanto si tende a credere, i pidocchi "non saltano" da una testa all'altra e non infestano solo le persone sporche).
Sappiate che non è possibile prevenire la pediculosi. E usare i prodotti antiparassitari a scopo preventivo non rende immuni dall'infestazione, si tratta di una pratica inutile e, soprattutto, dannosa.
È possibile, invece, mettere in atto alcune precauzioni, che sono le sole in grado di poter evitare la trasmissione dei pidocchi e ridurre il rischio di contagio.
- evitare che i capi di vestiario dei bambini vengano ammucchiati; soprattutto nelle scuole e nelle palestre sarebbe opportuno che ogni bambino disponesse di un armadietto personale
- educare i bambini ad evitare lo scambio di oggetti personali, come pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per capelli, asciugamani
- mettere in atto una sorveglianza accurata, con ispezioni settimanali del capo, in particolare sulla nuca e dietro le orecchie (anche quando il bambino non ha sintomi), sia da parte dei genitori, che del personale sanitario delle scuole, per individuare precocemente il problema
- in caso di infestazione scolastica, nelle famiglie con bambini in età scolare, sottoporre a un controllo sistematico tutti i familiari, in particolare i figli più piccoli e, alla scoperta di eventuali lendini, applicare in modo scrupoloso le regole per il trattamento dell'infestazione da pidocchi del ministero della salute.
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