Ad oggi, secondo l'OMS, non è stato dimostrato alcun effetto sanitario avverso causato dall'uso dei telefoni cellulari, ma ulteriori ricerche sono in corso. Senza contare che non sono ancora disponibili osservazioni a distanze superiori ai 15 anni dall’inizio dell’uso e per esposizioni iniziate durate l’infanzia e l’adolescenza.
Ecco quindi, nell’attesa di saperne di più, alcune buone abitudini in grado di favorire la riduzione del livello di esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dai telefoni:
1. Effettuare telefonate preferibilmente in condizioni di alta ricezione del segnale e in zone ad alta copertura dalle reti di telefonia mobile.
2. Utilizzare sistemi a "mani libere" (auricolari e sistemi viva-voce).
3. Ridurre le telefonate non necessarie.
4. Preferire gli sms alle telefonate
5. Presentare ai bambini il telefono come uno strumento di comunicazione da usarsi nelle situazioni di necessità, e non come un comune oggetto di gioco.
6. Non fare uso di dispositivi commerciali pubblicizzati come in grado di ridurre i livelli di esposizione del telefono, la cui efficacia non è in realtà mai stata dimostrata ed anzi possono sortire l’effetto contrario.
7. Non tenere il cellulare acceso negli ospedali (attenersi alla segnaletica), o dove sono presenti apparecchiature elettromedicali.
8. Per i portatori di pace-maker o di altri dispositivi medici attivi, non mantenere il telefono in prossimità o a contatto con l’impianto (ad esempio nel taschino della giacca sul lato dell’impianto stesso) così da prevenire eventuali interferenze sul corretto funzionamento del dispositivo.