Il diabete di tipo 2, quello che tende a fare la sua comparsa in età adulta, è una patologia sempre più diffusa.
L’International Diabetes Federation stima addirittura che i già 382 milioni di individui con diabete presenti nel mondo nel 2013 diventeranno 592 milioni nel 2035.
In cima alla lista dei fattori su cui è possibile agire per evitare questo preoccupante scenario c’è di sicuro l’alimentazione. Ma quali sono i cibi che aiutano a tenere a bada il glucosio nel sangue?
Attenzione ai carboidrati
Da questo punto di vista il primo pensiero corre inevitabilmente agli zuccheri. Fare di tutta l’erba un fascio è però sbagliato.
Infatti non tutti i carboidrati scatenano allo stesso modo i picchi di glucosio nel sangue che possono favorire la comparsa del diabete. Tutto si gioca sul piano del cosiddetto indice glicemico, un parametro che misura l’entità del picco di glicemia determinato dalla velocità di digestione e di assorbimento dei diversi alimenti contenenti carboidrati.
I suoi valori variano sia a seconda dell’alimento preso in considerazione, sia dalla sua cottura. In generale, è considerato a rischio se è uguale o superiore a 70. Per tenere sotto controllo il glucosio nel sangue è quindi meglio non eccedere con il pane bianco, con il riso, con la pasta molto cotta.
Il fruttosio della frutta, invece, ha in generale un indice glicemico basso. Più in particolare la ricerca scientifica ha dimostrato che alcuni frutti (i mirtilli, le mele) sono particolarmente adatti a ridurre il rischio di diabete.
Da questo punto di vista la scienza ha recentemente svelato anche le potenzialità di un altro insospettabile alimento: lo yogurt. In uno studio pubblicato sulla rivista Diabetology i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno infatti scoperto che un consumo elevato di questo derivato del latte riduce del 28% il rischio di comparsa di diabete.
Un nuovo alleato contro il diabete
Concentrandosi sui dettagli delle abitudini alimentari dei partecipanti, questa nuova ricerca ha permesso di definire il rischio di diabete in relazione al consumo totale di latticini e a quello di prodotti specifici come lo yogurt.
Ne è emerso che il consumo di derivati fermentati del latte a basso contenuto di grassi riduce del 24% il rischio di sviluppare nell’arco di 11 anni. Fra tutti, lo yogurt a basso contenuto di grassi (cioè prodotto con latte con meno del 3,9% di grassi) è stato associato ad una riduzione del rischio pari al 28% quando consumato in quantità medie pari a 4 vasetti e mezzo da 125 grammi alla settimana.
Anche lo yogurt, quindi, aiuta a tenere a bada la glicemia. Una buona strategia per arricchire la propria alimentazione di questo cibo è sceglierlo come spuntino in alternativa a snack meno salutari.