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09/01/2017

Sai cos’è la gotta?

La gotta, talvolta detta la malattia dei re, è nota fin dai tempi degli antichi egizi.


In passato veniva considerata una malattia dei ricchi perché associata a una dieta che la maggior parte della popolazione non si poteva permettere. Negli ultimi decenni con le mutate abitudini alimentari la malattia colpisce indifferentemente tutte le classi sociali. Si tratta di una forma di artrite molto dolorosa. Spesso il primo attacco della gotta colpisce un’articolazione dell’alluce che appare gonfia, molto dolente, spesso calda e arrossata.  L’attacco di gotta può interessare qualunque articolazione tra cui più frequentemente quelle del piede, della caviglia, del ginocchio, delle dita delle mani, del polso e del gomito. Di norma i primi attacchi di gotta si risolvono nel giro di alcuni giorni e possono trascorrere mesi o anche anni prima che insorga un nuovo attacco. Qualora si sospetti di soffrire di gotta non bisogna aspettare un nuovo attacco della malattia ma si deve consultare immediatamente il medico perché la gotta è una malattia che lasciata a sé è progressivamente ingravescente ed è quindi di fondamentale importanza stabilire la diagnosi ed iniziare un trattamento adeguato per prevenire lo sviluppo di erosioni ossee, artrite cronica, e perdita della funzione delle articolazioni interessate.
Il fattore principale di rischio per lo svilupparsi della gotta è un prolungato aumento al di sopra della norma dei livelli di acido urico nel sangue (iperuricemia) che favorisce il deposito di cristalli di urato nelle articolazioni. L’acido urico è un sottoprodotto del metabolismo delle purine, viene eliminato dall’organismo con l’urina e i suoi livelli nel sangue possono aumentare per aumentata produzione da parte dell’organismo, per ridotta eliminazione da parte dei reni o per entrambi questi motivi.
L’ereditarietà svolge un ruolo e chi ha un familiare affetto da gotta ha una maggior probabilità di sviluppare la malattia. 
La gotta è più frequente negli uomini mentre nelle donne la sua frequenza aumenta dopo la menopausa. 
La presenza di alcune malattie croniche, come ad esempio obesità, diabete, ipertensione arteriosa, malattie renali, è associata ad aumentato rischio di comparsa della gotta. 
Il tipo di dieta può essere un fattore di rischio per l’insorgenza della gotta. Gli alimenti il cui abbondante consumo è stato associato a un aumentato rischio di comparsa della malattia comprendono le bevande alcoliche (in particolare la birra), le frattaglie, la selvaggina, i molluschi, i crostacei, la carne e i pesci ricchi di purine, i cibi e le bevande dolcificati con fruttosio. 
Anche l’uso di alcuni farmaci (ad esempio diuretici tiazidici, diuretici dell’ansa e acido acetilsalicilico a basse dosi) può comportare un aumento del rischio della malattia.
Il trattamento della gotta si avvale di misure legate allo stile di vita (graduale riduzione del peso corporeo per i soggetti in sovrappeso, evitare le bevande alcoliche, limitare il consumo cibi con elevato contenuto di purine e di bevande e cibi dolcificati con fruttosio) e della terapia farmacologica finalizzata da un lato al trattamento degli attacchi acuti (durante i quali è importante ridurre l’infiammazione e il dolore) e dall’altro lato a riportare nella norma i livelli di acido urico troppo elevati.
 
Nota: Queste informazioni non devono sostituire la consultazione del medico o essere utilizzate per modificare la terapia.

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